lunedì 20 aprile 2015

#BeyondTheWall

Domenica primo marzo si è tenuta alla Gran Guardia la seconda edizione di TEDx Verona, conferenza sull'innovazione, quest'anno col tema Beyond the Wall, oltre il muro, organizzata da volontari su modello dell'originale TED.
Esperti di ambiti diversi si sono confrontati sui muri che si abbattono nelle loro discipline e soprattutto su come considerarli come occasione per guardare oltre, come prenderli come spunto per lanciare idee innovative che contribuiscano al miglioramento del nostro futuro.

Tiziana Cavallo, responsabile dell'Ufficio Comunicazione dell'Università di Verona e nel mondo di TEDx Verona della community di volontari, oltre che una delle organizzatrici, ci racconta la sua esperienza.

Come sei venuta a contatto con il mondo TED e con il TEDx Verona?
Sono entrata in contatto col mondo TED sette – otto anni fa. Essendo molto appassionata di rete è impossibile non incappare nei video TED perché parlano di innovazione in tutte le sue declinazioni.
Il contatto con il TEDx Verona avvenne due anni fa, nell'estate del 2013, perché conoscevo Francesco Magagnino, attuale presidente dell'associazione TEDx Verona, che si è costituita in occasione appunto del primo TEDx Verona nel febbraio del 2014. Siamo tutti volontari, diventati anche amici. Eravamo nove organizzatori l'anno scorso e quest'anno siamo raddoppiati. Il primo anno abbiamo accolto 200 persone, quest'anno 700. Per organizzare un evento del genere ci vogliono tanta manodopera e tante teste pensanti, così la famiglia si è allargata, accogliendo anche 40 volontari.

Quali caratteristiche sono per te indispensabili per dar vita a un evento del genere?
La caratteristica fondamentale è una forte, enorme, esplosiva passione. È un evento che viene creato una volta all'anno, e si organizza negli spazi di tempo libero del lavoro e la vita privata di ciascuno di noi. Si toglie tempo alla famiglia, alle passioni personali, ma diventa una passione personale l'organizzazione del TED. È molto importante anche la voglia di mettersi in gioco: non è facile dedicare il proprio tempo gratuitamente a un qualcosa che tu regali, attraverso il tuo tempo e l'organizzazione, al territorio e alle persone che prendono parte. Indispensabile poi un po' di sana follia, come spesso le grandi imprese sono create da grandi folli.

Cos'è cambiato quest'anno rispetto al primo TEDx Verona?
Siamo tutti più matti. È esponenzialmente cambiato tutto: la passione, lo sforzo, il team, l'evento. Un cambiamento sia numerico che emotivo. Tutto è migliorato, sebbene nei giorni precedenti l'evento sentissi una rabbia mia di non riuscire a dare quello che il TED meritava, come tempo da dedicare, anche perché questo evento, TED, ti dà tanto umanamente. Soprattutto adesso, dopo l'evento, riceviamo attestati di stima, di ringraziamento, girano foto nei social. L'evento è stato impeccabile, quindi la tensione che si respirava quel giorno era dettata dal voler essere al top per regalare un evento al top, a tutti quelli che hanno partecipato e a quelli che non hanno partecipato ma godranno del TEDx vedendo i video che a breve verranno pubblicati in rete sia su TEDx Verona che su TEDx Italia.

Cosa cercate nei possibili ospiti?
L'organizzazione del TEDx dura circa nove mesi, quindi quasi quanto una gravidanza. Per i tre mesi successivi non ne vogliamo sentir parlare, ma già dall'estate iniziamo a raccogliere idee, sia di organizzazione che di nomi di persone che vorremmo vedere sul palco del TEDx. Cerchiamo dei reali innovatori ma soprattutto individui capaci di raccontare la loro storia di innovazione. Purtroppo non tutti i grandi geni sono dei grandi comunicatori. Questo non significa che un grande genio non possa assurgere al palco TED, ma il grande elemento che fa la differenza nello speaker TED è anche l'empatia che riesce a creare con il pubblico, la capacità di veicolare la sua storia. Quest'anno abbiamo cercato di dare una ventata di internazionalità attraverso due ospiti stranieri.

Cosa vorresti realizzare di nuovo l'anno prossimo?
Di sicuro vogliamo mantenere l'internazionalità, perché quest'anno ha dato un tocco di innovazione in più. Conoscere le storie di chi gira il mondo apre ancora di più la mente. Una cosa sicura è cercare il più possibile storie di donne, perché è paradossalmente difficile, non riusciamo mai a raggiungere la parità. 
Potete trovare ulteriori informazioni su TEDx Verona sul loro sito www.tedxverona.com, e seguirli su Facebook, Twitter, Youtube e Instagram.
Per scoprire cosa è il TED, visitate il sito www.ted.com.
Tiziana Cavallo sarà con noi il ventisette marzo in aula 1.5 per parlare di “Mojo ovvero il giornalista 4.0, che con uno smartphone è in grado di fare tutto”, nell'ambito del ciclo di conferenze “Al PASSo con l'informazione”.


di Mariella Rendon

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