Una chiacchierata con Gianluca
Bonato
di Francesca Cantone
Prendere un caffè è un momento di
pausa che ci si concede tra una lezione e l’altra, ma quando lo si fa parlando
di Europa e di giovani ecco che la pausa si trasforma in momento
interessantissimo di scambio e confronto con chi porta orgogliosamente avanti
un progetto di informazione ed educazione multigenerazionale. Questa
l’esperienza dell’incontro con Gianluca Bonato, segretario della sezione
veronese della Gioventù federalista europea, rappresentante del giovane gruppo
studentesco universitario “Universitari per la federazione europea” che da
qualche mese, in linea con le iniziative e le idee del Movimento Federalista
Europeo, organizza e promuove incontri e dibattiti, finanziati dal nostro
Ateneo, finalizzati a “stimolare una discussione seria e critica su temi
attinenti all’Europa”.
Ma conosciamoli più a fondo.
Chi siete e cosa fate?
Siamo un gruppo studentesco
afferente alla sezione veronese della Gioventù federalista europea che crede
nei vantaggidi un’Europa come stato sovranazionale di tipo federale.Il nostro
obiettivo è influenzare i partiti e i cittadini affinché si formi una coscienza
europeista. Il Movimento Federalista Europeo nasce in Italia nel’43, ma è
presente a Verona da circa cinquant’anni. La sezione giovanile nasce nell’81,
mentre come gruppo studentesco operiamo solo da alcuni mesi.
Come sono i vostri rapporti con
gli altri gruppi studenteschi?
Molto buoni. Abbiamo collaborato
con alcuni di essi per l’organizzazione di alcuni eventi, in particolare un
caffè europeo ed un incontro sull’Europeismo con l’Udu, e un altro incontro
sugli studenti in Europa con i ragazzi dell’Esn.
E con l’amministrazione Sartor?
Nonostante la nostra breve
esperienza, i rapporti sono molto buoni, considerato il fatto che siamo
riusciti ad ottenere diversi fondi per le iniziative precedenti. Siamo inoltre
fiduciosi sull’assegnazione dei fondi per i prossimi eventi che stiamo
organizzando, tra i quali, di particolare importanza ed attualità,è previsto un
incontro sull’Expo di Milano 2015, che verterà sui suoi risvolti più umanitari
che economici, sfida sul piano europeo di collaborazione alimentare per sfamare
i Paesi più poveri. Interverranno personalità di spicco del settore, tra i
qualiuna docente della Bocconi, rappresentanti di associazioni umanitarie,
europarlamentari ed imprenditori locali, per guidare una discussione a livello
concreto sulle potenzialità ed opportunità che deriveranno dall’evento mondiale
Expo.
Che risposta avete dagli
studenti?
Dipende dal background
politico-culturale di ognuno: è difficile fare breccia nelle convinzioni e
nelle idee di chi ha già fatto una riflessione sull’argomento, ma è importante
partire dal basso,ed è per questo che siamo molto attivi nelle scuole superiori,
perché è lì che inizia a formarsi una coscienza politica.
Come e dove vi troviamo? In che
modalità possiamo collaborare con voi?
La nostra sede si trova in via Polonie
segue orari di segreteria dal lunedì al mercoledì. Ci si può iscrivere ed
entrare a far parte del gruppo studentesco e ci si può anche iscrivere e
tesserare al Movimento. I diversi incontri interni che organizziamo sono aperti
a tutti, così come le prossime iniziative che organizzeremo grazie ai finanziamenti
dell’Ateneo e che speriamo servano ad informare e a diffondere un messaggio di collaborazione
ed unità sovranazionale.
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