Ebbene si, in questo numero la nostra rubrica parlerà di un’intera squadra anziché di un solo atleta.
Il Parma Football Club nasce nel 1913, e come tutte le società calcistiche appena formate, deve partire dalle categorie minori. La risalita verso la massima serie dura fino al 1990, quando, sotto la guida di Nevio Scala, la Società ducale giunge per la prima volta in serie A. E’ l’inizio del periodo che ha segnato maggiormente la storia dei Gialloblù, orfani loro malgrado dell’indimenticato presidente Ernesto Ceresini, mancato proprio quando la sua creatura stava per prendere il volo.
Il Parma Football Club nasce nel 1913, e come tutte le società calcistiche appena formate, deve partire dalle categorie minori. La risalita verso la massima serie dura fino al 1990, quando, sotto la guida di Nevio Scala, la Società ducale giunge per la prima volta in serie A. E’ l’inizio del periodo che ha segnato maggiormente la storia dei Gialloblù, orfani loro malgrado dell’indimenticato presidente Ernesto Ceresini, mancato proprio quando la sua creatura stava per prendere il volo.
Da neopromosso, il Parma ottiene un sesto posto che gli permette di partecipare alla Coppa UEFA e l’anno successivo trionfa nella Coppa Italia. Sempre sotto la guida di Scala, di Alberto Malesani e Carmignani, vincerà altre due Coppe Italia ed una Supercoppa italiana, due Coppe Uefa ed una Supercoppa europea. Questi sono i numeri che hanno fatto la storia del Club, impreziosita dal passaggio in terra emiliana di giocatori come Gigi Buffon, Hernan Crespo, Fabio Cannavaro e Lilian Thuram.
I bei tempi, però, sono oramai lontani non solo da un punto di vista cronologico, ma anche strettamente pratico: Il 18 maggio 2014 i ducali chiudono il Torneo al sesto posto, valevole per l'approdo al terzo turno preliminare dell'Europa League 2014-2015. La qualificazione europea però sfuma: il Club, non in regola con alcuni pagamenti IRPEF, si vede negare la licenza UEFA. Questo è il primo di una serie di gravi problemi finanziari che si protrarranno per tutta la stagione successiva, segnata da continui cambi di presidenza e proprietà e culminata, il 19 marzo 2015, con il fallimento della Società parmense.
Quando l’attuale stagione risultò irreparabilmente compromessa, complice anche l’addio di giocatori fondamentali come Cassano, mister Donadoni e i suoi ragazzi si sono guardati negli occhi e, senza neanche un presidente, hanno deciso di affrontare le restanti partite come se fossero delle finali, sempre con il coltello tra i denti ed uno spirito votato alla vittoria, seguendo il monito di capitan Lucarelli: “la maglia va onorata fino alla fine”. Puntualmente quindi, la domenica qualcuno deve fare i conti con il Parma. Ne sanno qualcosa Roma ed Inter fermate sul pari, la Juventus clamorosamente sconfitta al Tardini con un gol del gioiellino Mauri ed infine il Napoli, inchiodato dall’ennesima impresa disperata gialloblù.
Il calcio miliardario prenda esempio, dunque, dall’atteggiamento messo in campo da questi ragazzi che, nonostante percepiscano un quarto dello stipendio (anche se di certo non muoiono di fame), hanno sicuramente qualcosa da insegnare in tema di umiltà ed attaccamento alla maglia, merce rara di questi tempi. Lo sportivo del mese è…F.C. PARMA!
Elia Lazzarotto
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