Il 25
Agosto 2015 c’è stato il concerto dei The Prodigy e di Salmo presso la rinomata
Festareggio.
Ogni
anno la suddetta festa invita artisti famosi, italiani ed esteri. L’anno
scorso, ad esempio, c’è stato il concerto dei Bluvertigo (la band di cui il
leader è Morgan) e degli Skiantos. Quest’anno la scelta era interessante. Si
passava dall’elettronica graffiante dei The Prodigy al reggae degli Alpha
Blondy.
Di
certo il concerto più atteso era proprio quello dei The Prodigy con special
guest Salmo.
Il
tutto è iniziato verso le 20.45, circa, quando sul palco è salito Dj Slait; dj
e compositore per il Crew Machete (crew che riunisce vari rapper che si
differenziano per basi vicine alla drum ‘n bass oppure elettronica mescolata alla
old school).
Dopo un
paio di minuti di performance freestyle, per riscaldare il pubblico, è partita
la base di Russel Crowe e Salmo si è catapultato sul palco con la solita
maschera.
Sono
stati quaranta minuti di pura follia, il pogo era davvero massacrante nelle
prime file e non c’erano attimi di tregua.
Dopo
l’esibizione di Salmo la folla si è placata per circa mezz’ora, tempo
necessario per la sistemazione delle scenografie e per un secondo rapido
soundcheck.
Nel
momento in cui le luci si sono accese tutte, sono partite delle sirene
campionate che hanno dato il via al concerto dei The Prodigy, i quali hanno
iniziato con Breathe.
Le
canzoni si sono susseguite in rapida successione, nonostante siano tutti sulla
soglia dei cinquant’anni, Liam Howlett, Maxim e Keith Flint ci sanno dare
dentro alla grande. Notevole anche il batterista. Il chitarrista/bassista,
invece, era pressocché scenografico.
Il
concerto è durato circa un’ora e venti. Potrebbero sembrare pochi, però sono
stati davvero intensi.
E’
stato molto interessante vedere ragazzi e ragazze di varie età riunite sotto al
palco in nome della musica elettronica. I The Prodigy sono, da sempre, emblema
della musica elettronica ribelle; hanno un background che proviene dai rave
degli anni ’90 in Inghilterra.
Le mie
considerazioni, riguardo questo concerto, sono positive.
Salmo
ha fatto fare più che bella figura all’Italia, è riuscito far saltare persino
persone che non l’avevano mai sentito.
I The
Prodigy erano in forma smagliante, a vederli suonare e cantare così non si
direbbe che sono tutti verso la cinquantina.
L’equalizzazione
faceva abbastanza schifo, se eri sottopalco non sentivi le voci e tutta la
gamma degli alti.
di Paolo Ravanini
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