Vedere
il proprio nome sulla lista delle graduatorie Erasmus è un'emozione unica, ma
l'entusiasmo è inesorabilmente obbligato a rallentare la sua frenetica corsa
dinanzi al muro della burocrazia. Seppure si sa che ci saranno pile e pile di
scartoffie da preparare, non si è mai del tutto pronti ad affrontare
l'estenuante compilazione di innumerevoli piani di studio e andare a rincorrere
docenti e responsabili per ottenere tutte le firme necessarie prima della data
di scadenza.
Il
problema principale della compilazione del Learning
Agreement, non è
tanto trovare i corsi nella facoltà ospitante che possano essere sostituiti a
quelli dell'Università di Verona, quanto l'esatta compilazione del documento.
Nonostante possa sembrare una semplice tabella da riempire, in realtà nasconde
una serie di insidie che obbliga la maggior parte degli studenti a doverla
comporre più di una volta.
La
difficoltà maggiore si riscontra, però, nella scarsa organizzazione degli
uffici amministrativi. Innanzitutto, alcune sedi non hanno un solo docente
coordinatore, ma due, il coordinatore dipartimentale e quello relativo
all'accettazione del piano di studi, cosa che può provocare confusione nello
studente che non sa mai di preciso a chi riferirsi. Ma le problematiche
maggiori si riscontrano, però, nella corrispondenza con i due uffici
amministrativi responsabili: l'ufficio delle Relazioni Internazionali e
l'ufficio Erasmus. Entrambi hanno un'importanza fondamentale nella
burocrazia e sono il centro organizzativo della spropositata documentazione
relativa all'Erasmus, ma spesso mettersi in contatto con i due enti è quasi
impossibile. Il mezzo di comunicazione più comodo è senza ombra di dubbio la
posta elettronica, in quanto è rapida, gratuita ed è facile gestirla dall'estero,
ma spesso ci vogliono settimane prima che giunga una risposta dagli uffici,
sempre che una risposta arrivi. Questa lenta corrispondenza crea numerosi
disagi, soprattutto vista la presenza di scadenze e del sopra citato problema
della poca chiarezza della compilazione del Learning Agreement.
Nonostante
sia comprensibile che questi indirizzi mail ricevano un numero enorme di posta,
in quanto debbano coordinare la burocrazia di tutti gli studenti, non è
scusabile un'attesa anche di mesi, o la mancata risposta, dato che sono
problematiche che si riscontrano ogni anno. Inoltre, spesso, è anche difficile
prendere appuntamento, dovendo ritornare più volte o non riuscendo a
presentarsi a causa della limitatezza degli orari di ufficio.
Fastidiosa,
infine, è la scortesia che i responsabili degli uffici tendono a manifestare in
alcuni casi, sia di persona che in risposta alle e-mail. Nonostante le numerose
lamentele, pare che le cose non accennino a cambiare. Si spera che in futuro ci
sarà un miglioramento, non solo per gli studenti dell'Università di Verona che
devono partire, ma soprattutto per gli studenti stranieri che arrivano in
Italia, poiché questi rappresentano l’Università.
di
Vanessa Destradis
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