Vi
risparmiamo il classico romanzo a lieto fine, la storia strappa lacrime,
dialoghi di passione ed intrighi.
Niente
grandi amori questa volta, troppo lontani dalla realtà per poter dare speranza.
E niente capitoli gremiti di fantasie.
Un
bistrot e una perfetta storia d’ amore di due persone che si sfiorano senza
incontrarsi mai: solo questo in “Mancarsi “ di Diego De Silva.
Partiamo
dall’ inizio.
In
copertina, l’immagine catturata nella foto di Roy Bishop, è quella di una
figura (probabilmente femminile) che scende una scalinata in trench nero. I capelli, corti e corvini, la rendono quasi un’ombra intenta a fuggire. Non si volta e
continua la sua discesa verso un muro
sbiadito. Il lettore non può che guardarla incapace di capire se sia lei che si
sta allontanando, oppure lui a lasciarla andare (simbolo forse di quell’amore
che ancora una volta non si è riusciti a trattenere?).
In
un mondo in cui, come hanno svelato recenti ricerche, la domanda più frequente
fatta a Google è “ How to love?”, come
possiamo pensare che la questione sull’amore sia chiusa? Come possiamo
soprattutto credere che un motore di ricerca possa darci una risposta?
Può
farlo questo libro? Meglio non sottovalutarlo.
Il
piccolo trattato filosofico edito da Einaudi nel 2013, trova la sua chiave di
lettura nel titolo. Sono infatti le vite
di Irene e Nicola, spiate e pedinate
dall’autore, che portano a riflettere sul significato intrinseco del verbo “mancarsi”.
Entrambi
provengono da storie finite: lei, separatasi dal marito quando il matrimonio
comincia a zoppicare. Lui, confuso ed addolorato per la morte della donna che aveva
smesso di amare ormai da tempo. Loro, frequentatori dello stesso bistrot,
affezionati a quello stesso tavolo sovrastato da un'immagine di Buster Keaton.
Sarebbero
destinati ad una splendida storia d’ amore… se solo si incontrassero.
Ma
si mancano. Non solo l’uno nella vita dell’altra, ma anche “geometricamente”
in un gioco di incontri mai (o almeno fino all’ultima pagina) avvenuti.
Difficile
non immedesimarsi in questo scherzo di possibilità.
Difficile
non domandarsi se si hanno le carte in regola per riconoscere la persona che
potrebbe cambiare la nostra storia.
Difficile,
nel caso in cui questa certezza la si abbia, alzarsi dal proprio tavolino e
andare a presentarsi.
Quante
volte la persona perfetta ci è passata accanto senza che ce ne accorgessimo?
E
quante volte abbiamo creduto di vederla in un sorriso, in un cenno o addirittura
in un silenzio?
Quello
di cui parla De Silva, sia ben chiaro, non è l’amore fatto di sentimenti assoluti, di
grandi ideali. Sono dettagli, idiozie: “C’ innamoriamo di minuzie, di
riflessi in cui vediamo l’altra persona come pensiamo che nessuno l’abbia mai
vista e mai la potrà vedere”.
Leggere “Mancarsi “ non significa trovare
risposte; il consiglio però è quello di mettere sotto braccio anche questo
libro, insieme a molti altri, ed iniziare a darsi una possibilità. Una reale chance
alla felicità.
Le
pagine sono meno di cento. Il costo di dieci euro.
Sicuri di non volergli dare una letta?
di Teresa Giavarina
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